Ruolo dei parametri elettrici intraoperatori nel predire il rimodellamento inverso dopo terapia di resincronizzazione cardiaca e correlazione con la dissincronia meccanica interventricolare
La terapia di resincronizzazione cardiaca ( CRT ) ha mostrato di revertire il rimodellamento ventricolare sinistro nei pazienti con scompenso cardiaco.
Ricercatori della Divisione di Malattie Cardiovascolari dell’Università di Pisa hanno compiuto un’indagine per verificare se i parametri elettrici intraoperatori fossero fattori predittivi di rimodellamento inverso del ventricolo sinistro, e l’esistenza di una correlazione con gli indici di dissincronia meccanica.
Lo studio ha riguardato 86 pazienti con insufficienza cardiaca che sono stati sottoposti a terapia di resincronizzazione cardiaca.
Al momento dell'impianto, diversi parametri elettrici ed ecocardiografici sono stati valutati e, a 6 mesi, i responder sono stati definiti da un aumento della frazione d'eiezione ventricolare sinistra maggiore o uguale al 25%, rispetto al basale.
Diversi parametri elettrici intraoperatori hanno dimostrato di essere in grado di predire il rimodellamento inverso del ventricolo sinistro.
L'analisi ROC ha rivelato che il rapporto tra la durata del QRS durante la stimolazione biventricolare ( BVP ) e la stimolazione ventricolare destra ( RVP ) [ QRS(BVP)/QRS(RVP) ] rappresenta il miglior predittore di recupero funzionale dopo la terapia di resincronizzazione cardiaca del ventricolo sinistro ( AUC=0,72; p inferiore a 0.001 ).
I responder hanno mostrato un più basso valore di QRS(BVP)/QRS(RVP) rispetto ai non-responder ( in media, 0.74 vs 0.8; P inferiore a 0.005 ), e il valore 0.78 è risultato associato con la migliore accuratezza predittiva.
L'intervallo tra l'onset ( accelerazione improvvisa ) degli elettrogrammi del ventricolo destro e l’onset degli elettrogrammi del ventricolo sinistro ( RVegm-LVegm ) durante il ritmo di base è risultato correlato direttamente con il ritardo meccanico interventricolare ( IVMD ) ( r=0.68, P inferiore a 0.0001 ) e con la sua riduzione ( delta IVMD ) al follow-up ( r=0.66, p inferiore a 0.0005 ).
Dallo studio è emerso che i parametri elettrici intraoperatori sono in grado di prevedere il recupero funzionale del ventricolo sinistro dopo la terapia di resincronizzazione cardiaca e sono correlati con la resincronizzazione meccanica interventricolare al follow-up. ( Xagena2010 )
Zucchelli G et al, EuroPACE 2010, 12:1453-1459
Cardio2010
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